Infatti non ce n'è nessuna di più imbecille e pericolosa; ma noi ne abbiamo raccolte molte altre ignobili, ignovili, indecenti, pressapochiste, tantopeggiste, ultrapassatiste e che assomigliano tanto un tariffario da agenzia funebre scolastica.
Perché è come dire: "I ragazzi sono felici e spontanei, ma vanno ancora intristiti e massificati. Vengono a scuola con curiosità, ma devono ancora imparare a viverla con la giusta noia e il dovuto terrore!" E noi non vogliamo ragazzi infelici, annoiati, tristi, arrabbiati e impauriti...noi vogliamo persone VIVE! Vogliamo il futuro!
"Insegnare le regole del vivere e del convivere è per la scuola un compito oggi ancora più ineludibile rispetto al passato...." (Indicazioni nazionali per il curricolo 2007)
Primo problema: la nostra società può ancora trasmettere conoscenze e valori attraverso l'educazione scolastica?
Secondo problema: la nostra scuola è in grado di insegnare le regole del vivere e del convivere?
La nostra società e la scuola che da essa deriva sono espressioni di un mondo solido-moderno, sostanzialmente conservatore che tende ad imporre la routine e a preservare lo "status quo". Questo mondo solido, predicatore solo in apparenza del culto della velocità e del cambiamento, in realtà è caratterizzato da severità e rigorosità e tende a concentrarsi nella ricerca spamodica di una morale che si traduca in un sistema di regole. Nella scuola al rispetto comune e condiviso delle regole spesso si sostituisce la rigida applicazione di un protocollo di comportamento.
Rispetto del protocollo di comportamento = scolarizzazione
Ma la scolarizzazione è un fatto che riguarda solo gli alunni o anche i docenti?
Infatti non ce n'è nessuna di più imbecille e pericolosa; ma noi ne abbiamo raccolte molte altre ignobili, ignovili, indecenti, pressapochiste, tantopeggiste, ultrapassatiste e che assomigliano tanto un tariffario da agenzia funebre scolastica.
RispondiEliminaPerché è come dire: "I ragazzi sono felici e spontanei, ma vanno ancora intristiti e massificati. Vengono a scuola con curiosità, ma devono ancora imparare a viverla con la giusta noia e il dovuto terrore!" E noi non vogliamo ragazzi infelici, annoiati, tristi, arrabbiati e impauriti...noi vogliamo persone VIVE! Vogliamo il futuro!
RispondiElimina"Insegnare le regole del vivere e del convivere è per la scuola un compito oggi ancora più
RispondiEliminaineludibile rispetto al passato...." (Indicazioni nazionali per il curricolo 2007)
Primo problema: la nostra società può ancora trasmettere conoscenze e valori attraverso l'educazione scolastica?
Secondo problema: la nostra scuola è in grado di insegnare le regole del vivere e del convivere?
La nostra società e la scuola che da essa deriva sono espressioni di un mondo solido-moderno, sostanzialmente conservatore che tende ad imporre la routine e a preservare lo "status quo".
Questo mondo solido, predicatore solo in apparenza del culto della velocità e del cambiamento, in realtà è caratterizzato da severità e rigorosità e tende a concentrarsi nella ricerca spamodica di una morale che si traduca in un sistema di regole.
Nella scuola al rispetto comune e condiviso delle regole spesso si sostituisce la rigida applicazione di un protocollo di comportamento.
Rispetto del protocollo di comportamento = scolarizzazione
Ma la scolarizzazione è un fatto che riguarda solo gli alunni o anche i docenti?
Sarà possibile scolarizzare gli scolarizzatori?
gli scolarizzatori purtroppo sono stati scolarizzati tanti anni fa dalla stessa scuola militarizzata di oggi.
RispondiEliminasono pochi gli insegnanti non scolarizzati e non scolarizzanti.
ma ci sono.
compito nostro sarà quello di cercare e trovare queste anime disperatamente descolarizzanti.